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“Papaveri rossi su Montecassino”

Il Monastero di Montecassino si affaccia maestoso dalla montagna su cui è stato costruito e ricorda con orgoglio la notte del 18-19 maggio 1944. Il Secondo Corpo d’Armata Polacca al comando del generale Władysław Anders combatté una battaglia vittoriosa, anche se difficile e acquistata con il sangue dei soldati, grazie alla quale il monastero fu riconquistato e, di conseguenza, le truppe alleate poterono riconquistare Roma.

La battaglia più sanguinosa dell’Europa occidentale

Come ricordiamo dalla storia, l’Italia fascista entrò nella Seconda guerra mondiale come alleata di Hitler. Per i primi anni combatté fedelmente a fianco degli alleati tedeschi, assicurando loro la propria fedeltà. Solo a metà del 1943, dopo la morte di Benito Mussolini e la presa di potere del generale Pietro Badoglio, l’Italia stabilì un armistizio con gli Alleati. Di conseguenza, il 13 ottobre 1943, attraverso il diplomatico Giacomo Paulucci di Calboli, l’Italia dichiarò guerra alla Germania. La Germania non accettò questo tradimento e, di conseguenza, iniziò quasi subito l’occupazione del territorio italiano con mano ferma, impadronendosi della capitale del Paese. L’accesso a Roma fu bloccato in modo molto efficace e i successivi tentativi degli Alleati di riprenderla provocarono solo ulteriori perdite.

Nel dicembre 1943, la situazione nella penisola italiana cominciò a volgere a favore degli Alleati, che riuscirono a riconquistare la Sicilia e continuarono la loro marcia vittoriosa verso Roma. Nel frattempo, fu deciso di trasferire sul fronte italiano il 2° Corpo polacco, che era stato formato in Iraq nel luglio 1943. Il 2° Corpo polacco inizialmente prestò servizio in Palestina e, dopo la decisione di trasferirlo nella campagna d’Italia, fu trasferito prima in Egitto e poi attraverso il mare nella città portuale italiana di Taranto, dove arrivò poco prima del Natale 1943.  Il suo obiettivo era rompere la Linea Gustav, che correva lungo i fiumi Garigliano, Rapido e Sangro, dove le posizioni tedesche più importanti erano Monte Cassino, Monte Cairo, Sant’Angelo e Passo Corno.

Da gennaio a maggio 1943 furono combattute quattro battaglie a Monte Cassino, l’ultima delle quali, quella decisiva, iniziò l’11 maggio. L’ordine di iniziare la battaglia fu espresso con queste parole dal capo del 2° KP, il generale Władysław Anders:

“Soldati! Miei cari fratelli e figli! È arrivato il momento della battaglia. Abbiamo atteso a lungo questo momento di rappresaglia e di vendetta contro il nostro eterno nemico. Accanto a noi combatteranno divisioni britanniche, americane, canadesi, neozelandesi, francesi, italiane e indiane. Il compito che ci è toccato segnerà il nome del soldato polacco in tutto il mondo. In questi momenti i pensieri e i cuori di tutta la nazione saranno con noi, e lo spirito dei nostri compagni d’armi caduti ci sosterrà. Che il LEONE viva nei vostri cuori! Soldati! – Per l’attacco banditesco dei tedeschi alla POLONIA, per la spartizione della POLONIA con i bolscevichi, per le migliaia di città e villaggi in rovina, per l’assassinio e la tortura di centinaia di migliaia di nostre sorelle e fratelli, per i milioni di polacchi deportati come schiavi in Germania, per la miseria e il dolore dei polacchi. Con la fede nella giustizia della Divina Provvidenza, andiamo avanti con un motto sacro nel cuore: “DIO! ONORE e PATRIA! “Oggi è giunta per noi l’ora della sanguinosa rappresaglia. È l’ora che aspettavamo da tempo, attesa dal nostro martoriato PAESE e dai polacchi sparsi in tutto il mondo. Quindi, soldati, all’azione! – E fuoco nella testa o nel cuore!”.

È difficile passare indifferenti alle parole usate dal Generale, che possono toccare le corde più sensibili di chi legge queste parole, e devono aver avuto un effetto ancora maggiore sui soldati, che le comprendevano perfettamente, essendo parte della storia che si stava allora svolgendo davanti ai loro occhi, e di cui erano parte attiva.

La battaglia durò 12 giorni e 10 ore, durante i quali ci furono anche interruzioni di alcuni giorni. Il secondo attacco, alla fine del 17 maggio, portò uno sfondamento decisivo, dopo il quale i tedeschi si ritirarono sulla linea di Hitler, situata a 15 km di distanza. Intercettando l’ordine di ritirata delle truppe tedesche, i polacchi riuscirono a bombardare la via di ritirata del nemico, guadagnando un vantaggio crescente.

Nella notte tra il 17 e il 18 maggio, i tedeschi lasciarono il monastero. Al mattino, fu avvistata una bandiera bianca sulle mura, che diede l’impulso al 12° Reggimento Lancieri polacco di avvicinarsi al monastero. I soldati del reggimento riuscirono ad attraversare il campo minato in sicurezza fino alle rovine del monastero. Lì, i soldati feriti rimasti sul terreno del monastero furono fatti prigionieri e affidati alle cure dei paramedici. Il momento più importante, tuttavia, fu l’issamento del vessillo reggimentale sulle mura, cucito sul posto, e della bandiera polacca, che uno dei soldati aveva conservato nel suo tascapane.

Poche ore dopo, su ordine esplicito del generale Anders, fu issata anche la bandiera britannica. E a mezzogiorno del 18 maggio, il sergente di plotone polacco Emil Czech suonò la tromba Hejnal Mariacki (la melodia che risuona dalla torre della Chiesa Mariana di Cracovia) sulle rovine del monastero, annunciando così la vittoria dei soldati polacchi.

La successiva conquista di Passo Corno e Monte Cairo aprì finalmente la strada a Roma. Roma fu occupata dagli americani il 4 giugno 1944 e, dopo accordi tra gli Alleati e le autorità italiane, il governo italiano tornò nella capitale.

Inno della battaglia

La battaglia fu difficile e impegnativa. Mantenere lo stesso calore che spinge i soldati all’azione per giorni di lotte rasentava il miracoloso. Fu allora che, poche ore prima che il monastero venisse ucciso, nella notte tra il 17 e il 18 maggio, negli spazi del Teatro del Soldato Polacco del 2° Corpo d’Armata, il noto cantante di operette e compositore di canzoni dell’anteguerra, che lavorava sotto lo pseudonimo di Ref-Ren – Feliks Konarski – scrisse il testo di una canzone per la quale fu ispirato dall’inizio del secondo attacco. Poi svegliò frettolosamente Alfred Schütz e gli chiese di scrivere la musica, cosa che richiese ancora qualche ora. Il risultato fu uno dei brani più noti della musica polacca, con un testo commovente che racconta la storia del sacrificio dei soldati polacchi accompagnato dalla musica ambiziosa e complessa.

La celebrazione della conquista del monastero fu la prima ad eseguire il brano, allora in due strofe, cantato da Gwidon Borucki. Konarski aggiunse la terza strofa una decina di ore dopo e la quarta e ultima per il 25° anniversario della battaglia nel 1969.

Nel corso degli anni, la canzone ha cambiato leggermente il testo, che attualmente viene eseguito in una versione che omette la carica a Rokitno e il riferimento alla battaglia di Racławice.

Il destino della canzone è piuttosto contorto, perché quando la moglie di Alfred Schütz, che viveva a Monaco di Baviera, morì senza eredi nel 2004, i diritti d’autore della melodia divennero proprietà della Baviera.  Fino al 2014, lo status giuridico della canzone non è stato chiarito e solo con una lettera alle autorità bavaresi si è giunti a una svolta. Le autorità bavaresi si sono dichiarate volontariamente disposte a trasferire i diritti d’autore all’autorità competente dello Stato polacco. Il coinvolgimento del Consolato Generale polacco a Monaco di Baviera nel caso ha portato a un accordo tra il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Cultura del Land Baviera il 15 settembre 2015, in base al quale la Baviera cede completamente e a tempo indeterminato i diritti e le rivendicazioni sulla canzone polacca.

https://youtu.be/-sJ7gZT5ITY

Autore: Adriana Fontanarosa

Basato su:

https://www.gov.pl/web/wlochy/78-rocznica-bitwy-pod-monte-cassino

https://www.gov.pl/web/uw-podlaski/78-rocznica-bitwy-o-monte-cassino

https://ipn.gov.pl/pl/aktualnosci/164515,Obchody-78-rocznicy-bitwy-o-Monte-Cassino-we-Wloszech-18-maja-2022.html

https://www.wojsko-polskie.pl/iwsp/articles/aktualnosci-w/2020-05-18u-76-rocznica-bitwy-pod-monte-cassino/

https://pl.m.wikipedia.org/wiki/Czerwone_maki_na_Monte_Cassino

https://pl.m.wikipedia.org/wiki/Bitwa_o_Monte_Cassino

Immagine: Narodowe Archiwum Cyfrowe (National Digital Archives Poland)

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