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Giornata Internazionale della Lingua Madre

O parlata polacca, erba nativa,

Che io possa accoglierti tra le mie braccia aperte;

Tu sarai il fiore di queste metà,

(…)

O parlata polacca, risposta vigile

di dolore sincero, conservato nel canto.

(trad.propria)

Ecco cosa scrisse Stanisław Wyspiański sulla lingua polacca. Che queste parole siano il motto dell’articolo di oggi dedicato alla Giornata della Lingua Madre.

Giornata internazionale della lingua madre

L’istituzione di questa festività è il frutto di una decisione dell’UNESCO, che il 17 novembre 1999 ha dato al mondo un impulso a prestare particolare cura e attenzione alla lingua madre, apprezzandone l’importanza come patrimonio culturale. 

Recenti studi sulle lingue, purtroppo, indicano che si presta sempre meno attenzione alla cura dell’uso di una lingua corretta e ricca. Così, ad esempio, nel caso della lingua polacca, sono incoraggiati in particolare i giovani, poiché sono loro che la trasmetteranno alla generazione successiva, a ispirarsi alla lingua polacca di Tuwim, Leśmian o Brzechwa, così come a quella degli scrittori di prosa contemporanei. È da notare l'”inquinamento” del linguaggio da parte dei volgarismi, che stanno lentamente iniziando a perdere la loro sfumatura emotiva e quindi a perdere il loro ruolo per eccessiva proliferazione. Anche i cosiddetti macaronismi sono pericolosi. Ovviamente, questo termine non comprende le parole di origine italiana, ma tutti i prestiti che non sono né tradotti né polonizzati.

Non c’è bisogno di convincere nessuno che la diversità linguistica nel mondo è la spina dorsale dell’umanità e un modo per alimentare la propria identità e il rispetto delle proprie radici. Per questo motivo non parliamo solo di lingua nazionale, ma anche di lingue regionali, lingue locali, dialetti o parlate, poiché spesso sono la prima lingua di molte persone.

La Language Conservancy, in uno studio del 2022, ha rilevato che ogni anno scompaiono nove lingue, il che significa che ogni 40 giorni muoiono gli ultimi utenti di una lingua. Per questo motivo, gli sforzi per perpetuarli con un bello stile, un vocabolario ricco e una grammatica che renda comprensibile la comunicazione, sembrano inestimabili. 

Il caso della lingua bengalese

Non a caso l’UNESCO, nel motivare la sua decisione di 23 anni fa, ha citato il caso di alcuni studenti che hanno avviato il processo di riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale del Bangladesh. 

Questo è accaduto a Dhaka nel 1952. Purtroppo, questi cinque giovani hanno pagato con la vita la loro giusta richiesta. 

Ci si può chiedere perché questo sia dovuto accadere, perché non si poteva riconoscere che il bengalese, essendo una lingua con 200 milioni di parlanti, fosse una lingua ufficiale anch’essa. Le ragioni risiedono, come sempre, nelle circostanze politiche. Nel 1947, l’India cessò di essere una colonia britannica e il Pakistan ottenne l’indipendenza. Una delle aree geopolitiche di entrambi i Paesi era il Bengala, che rientrava in parte nel territorio indiano e in parte in quello pakistano. Nel 1948, il governo pakistano decise che l’urdu sarebbe stato l’unica lingua ufficiale del Paese. La popolazione del Bengala orientale, che per lo più parlava bengalese, iniziò a opporsi con forza alla decisione presa, organizzando varie proteste per dare sfogo alle tensioni sociali che prevalevano nella società dell’epoca. Fu allora che, su iniziativa degli studenti, quasi 30.000 persone scesero in piazza a Dhaka il 21 febbraio 1952 per far sentire la propria voce al governo. Ed era una voce che parlava in bengalese. Ciò non ottenne l’approvazione dei governanti, che schierarono la polizia contro i manifestanti. Ne seguirono scontri feroci e molte persone rimasero ferite e i cinque studenti sopra menzionati persero la vita.

Questo non scoraggiò in alcun modo i manifestanti e finalmente, dopo qualche anno, nel 1956, il governo abbandonò la sua rigida posizione sulla lingua ufficiale e il bengalese ottenne lo status desiderato dal popolo.

Parola dell’anno per i giovani

La Giornata Internazionale della Lingua Madre è celebrata in particolare dal Consiglio della Lingua Polacca, che conduce una serie di attività legate alla promozione del polacco corretto, incoraggia la scoperta della ricchezza della lingua polacca, della sua storia, dei suoi dialetti o della sua fraseologia unica. Vale la pena di avvalersi di tutti i tipi di consigli, o di chiedere informazioni a www.sjp.pwn.pl.

Una delle azioni più caratteristiche del Consiglio della Lingua Polacca nell’ambito della Giornata Internazionale della Lingua Madre è l’annuncio di un plebiscito per la selezione della parola giovanile dell’anno. Questo plebiscito può far divertire noi, che viviamo all’estero e che allo stesso tempo abbiamo i nostri “tempi giovanili” alle spalle. Nonostante la nostra assenza dal Paese, la lingua polacca è in continuo cambiamento ed evoluzione, e i giovani usano espressioni il cui significato è difficile da intuire, anche dal contesto di una frase.

Non è stato diverso con le parole che sono state selezionate come le più caratteristiche dello slang giovanile nel 2022. Le ultime 20 parole che sono arrivate alla competizione finale e più accesa sono state (tante di loro intraducibili in italiano): 

baza (base)
betoniarz (lavoratore di calcestruzzo)
cringe
essa 
gigachad
kto pytał?
Łymyn (scritta fonetica dell’inglese woman)
Naprawdę (davvero)
NPC
odklejka
onuca
pokemon
rel
robi wrażenie (fa impressione)
siedemnaście (diciassette)
sigma
slay
sus
twoja stara (la tua vecchia)
UwU

Vi invito a visitare il sito https://sjp.pwn.pl/mlodziezowe-slowo-roku/Edycja-2022;202556.html per saperne di più sul significato e sull’uso di queste, a volte, “innocenti” espressioni.

La parola dell’anno è stata ESSA, che esprime gioia e trionfo. Ha le sue espressioni fraseologiche: avere essa, essere su essa e può anche essere espresso graficamente. La giuria ha anche concesso un premio speciale alla parola ODKLEJKA.

Parola dell’anno 2022

Oltre alla parola dell’anno per i giovani, viene scelta anche la parola dell’anno. Questo plebiscito è organizzato dall’Istituto di Lingua Polacca dell’Università di Varsavia e la giuria è composta da docenti dell’università. La parola viene scelta analizzando le parole più ricorrenti nei media, quindi nel duello finale sono state inserite parole come: rifugiato, profugo, guerra, aiuto, inflazione, w Ukrainie (sig. in Ucraina al posto dell’attualmente in uso na Ukrainie), ecc.

La parola che ha vinto, anche se parlare di vincitori e vinti in questo caso sembra quantomeno fuori luogo, è: inflazione.

Parola dell’anno per i boomer

Preferirei non concludere questo articolo in modo pessimistico, quindi citerò un altro plebiscito che probabilmente farà sorridere sia le giovani generazioni che quelle meno giovani. Questo plebiscito è la parola dell’anno per i boomer, organizzata dall’agenzia di ricerca SW Research e i cui partner erano i siti web satirici Demotywatory e Joe Monster.

La scelta è stata molto ricca e si è svolta tra le parole (la maggior parte intraducibile):

emotikon
ale urwał
bita
brechtać
cepeen
chłop
ciacho
ciul
gówniarz (moccioso)
guglać, guglować (googlare)
hajs
kamerować
kaszana
klawo
laska
pannica
pieniążki (soldini)
proszę ja ciebie
prywatka
serwus
typ (tipo)
ustrojstwo
w dupach się poprzewracało
wihajster
żal. pl

Il vincitore assoluto è stata la parola ‘cepeen’, che ha ricevuto il maggior numero di voti, mentre tra i votanti sotto i 21 anni l’espressione vincente è ‘żal . pl’.

Qual è stata la parola più comune per voi?  Era giovanile, boomer o politica?

Cura della lingua madre dell’Associazione dei Polacchi di Milano

Per l’Associazione dei Polacchi di Milano, l’attenzione per la lingua polacca è particolarmente sentita. Per questo da anni le sue attività si concentrano sull’integrazione della comunità polacca a Milano, il cui obiettivo principale è quello di poter comunicare attivamente e direttamente nella nostra lingua madre. 

Il punto statutario più importante dell’Associazione è soprattutto la preoccupazione di far conoscere la lingua polacca alla più giovane generazione di polacchi che vivono in Lombardia, in modo che prima ancora di andare a scuola possano conoscere la lingua polacca, i giochi, le canzoni, le fiabe, e possano creare e mantenere le prime amicizie nella lingua in cui sono cresciuti i loro genitori e nonni. 

In quest’ottica, da anni vengono organizzati gli incontri per bambini polacchi in età prescolare a Milano, ai quali sono caldamente invitate le famiglie con bambini dai 3 ai 6 anni. Le lezioni sono preparate meticolosamente e condotte in modo metodico e molto vario, adattandosi ai piccoli destinatari. Durante questi incontri le mamme, che sono quelle che più spesso portano con sé i propri figli, possono parlare di polacco tra di loro e trascorrere un momento piacevole. 

Maggiori informazioni sugli incontri, il calendario e la possibilità di iscriversi sono disponibili sulla pagina Facebook dell’Associazione.

autore: Adriana Fontanarosa

Basato su:

https://nck.pl/projekty-kulturalne/projekty/ojczysty-dodaj-do-ulubionych/ciekawostki-jezykowe/miedzynarodowy-dzien-jezyka-ojczystego,cltt,M

https://bimkal.pl/kalendarz/miedzynarodowy-dzien-jezyka-ojczystego

https://sjp.pwn.pl/ciekawostki/haslo/Miedzynarodowy-Dzien-Jezyka-Ojczystego;5899911.html

https://sjp.pwn.pl/mlodziezowe-slowo-roku/haslo/Rozstrzygniecie-plebiscytu-Mlodziezowe-Slowo-Roku-2022;9285778.html

https://sjp.pwn.pl/mlodziezowe-slowo-roku/Edycja-2022;202556.html

https://sloworoku.uw.edu.pl/node/10

https://m.wirtualnemedia.pl/m/artykul/boomerskie-slowo-roku-2022-zal-pl-cepeen-co-znaczy#:~:text=Zako%C5%84czy%C5%82%20si%C4%99%20internetowy%20plebiscyt%20na,pl%22%20oraz%20%22cepeen%E2%80%9D%20.

Immagine di Michael Schwarzenberger da Pixabay

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