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La Festa delle Donne: perché è ancora necessaria nel XXI secolo?

La Festa della donne si celebra l’8 marzo sia in Polonia che in molti altri Paesi del mondo. Siamo ormai abituati a questa festa e molti di noi conoscono anche le sue origini, che non sono certo idilliache. Qual è il significato della Giornata della donna oggi rispetto alle sue origini e perché questo diritto è ancora un tema caldo in tutto il mondo dopo più di un secolo?

Matronalia nell’antica Roma

Se qualcuno pensava che saremmo partiti dagli eventi degli Stati Uniti, mi affretto a ricordare che le origini di una giornata in cui le donne hanno un ruolo centrale, si possono far risalire all’antica Roma. 

Il 1° marzo, giorno convenzionale della fine dell’inverno e l’inizio della primavera, e quindi del risveglio della natura e della fertilità, di cui le donne erano il simbolo, i romani viziavano in particolare le loro donne in quel giorno. Furono loro le principali protagoniste della giornata e “conquistavano” la città. Non c’era fine alle riunioni sociali e alle passegiate ai templi per proporre le famiglie agli dei. E la cosa più interessante che loro stesse si scambiavamo dei doni per questo motivo. Senza denigrare gli uomini – anche loro si ricordavano di fare regali alle signore. 

Questo è quanto accadeva nell’antichità, ma sono stati gli eventi dei primi del Novecento a New York a suggellare l’inizio della celebrazione della Festa della Donna.

Stabiliamo una cronologia

La prima manifestazione ha luogo il 20 febbraio 1829 e in essa le donne chiedono il diritto di voto. In seguito, la cosa si è ripetuta anno dopo anno.

Si passa poi al 1857, quando la ragione per cui le operaie tessili scendono in piazza è la riduzione dell’orario di lavoro e l’equiparazione del salario a quello degli uomini.

1909

È questo sciopero, tuttavia, ad essere riconosciuto come il motivo più famoso e reale della creazione della Giornata della donna. Nonostante le numerose proteste negli Stati Uniti, la posizione delle donne è ancora molto inferiore a quella degli uomini. Il mancato suffragio femminile, il mancato accesso all’istruzione superiore, o la mancanza di autodeterminazione e la precipitosa disparità nella sfera professionale e nei salari, fecero traboccare la goccia nel calice. Le operaie di una fabbrica di New York decisero che la loro voce doveva finalmente essere ascoltata e, con grande sorpresa, invocarono lo sciopero. Il proprietario della fabbrica, sconcertato, non sapeva cosa fare in quella situazione, così decise di consultare la situazione e le richieste degli operai con altri uomini di alto livello. Purtroppo, proprio in quel momento gli venne in mente l’idea poco logica di chiudere le donne arrabbiate nella fabbrica. Per uno scherzo del destino, nella fabbrica scoppiò un incendio e più di cento delle donne rinchiuse rimasero uccise. 

Il comportamento del proprietario suscitò un’indignazione generale, ma la tragedia richiamo anche l’attenzione sulla situazione delle donne in generale. Il risultato fu una protesta di massa nelle strade della Grande Mela.

Ci sono anche storici che sostengono che gli eventi del 1857 e del 1909 sono un po’ confusi nei resoconti e alcuni fatti sono stati scambiati, ma è quest’ultima versione che è diventata la causa ufficiale della lotta ufficiale per i diritti delle donne.

Secondo le fonti, i tragici eventi del 1909 e l’ondata di dissenso che ne seguì, furono immediatamente sfruttati a fini politici dai socialisti in corsa per il potere. Si sono attribuiti la paternità dell’idea degli scioperi e hanno annunciato che si sarebbero presi cura delle donne affrontando la loro situazione. Questa narrazione si è diffusa in tutto il mondo, da cui probabilmente deriva la percezione che la Festa della Donna sia una festa comunista.

La prima Giornata della donna nel mondo 

La prima festa si tenne in Danimarca nel 1910, organizzata dall’Internazionale socialista di Copenaghen e successivamente ripresa dai comunisti.

Come è noto, i comunisti amavano concedere festività a diversi gruppi sociali, spesso appropriandosi di festività celebrate da questi gruppi in precedenza. È quello che è successo in Polonia, per esempio. 

Festa della donne in Polonia

Sapevate che questo giorno viene celebrato in Polonia per la prima volta il 24 marzo 1924?

Durante l’era comunista, questa festività divenne un manifesto di propaganda che mostrava dalle autorità le eroiche leader del lavoro e le donne di merito, che dovevano ricevere un garofano in quel giorno e, soprattutto, essere sollevate dai lavori domestici (solo in quel giorno) dovevano essere trattate con gentilezza (tutto il giorno). Con il senno di poi e i cambiamenti sociali, questo ricordo ci fa sorridere. Fino al 1993, la festa aveva una celebrazione centrale, anche se non era un giorno festivo. Questa celebrazione è stata interrotta durante il mandato del Primo Ministro Hanna Suchocka.

Il significato della Festa della donne oggi

Va ricordato e sottolineato che la Festa della donne è stata introdotta per sostenere le donne nella loro lotta per la parità di genere. Un tema che, nonostante sia passato più di un secolo, non è ancora stato risolto. È difficile da credere, ma nel 2023 il divario retributivo tra uomini e donne nelle stesse posizioni è ancora enorme. Non c’è parità nella progressione di carriera e sono ancora soprattutto le donne ad essere gravate dalle responsabilità della gestione della casa e dell’educazione dei figli, riducendo così la loro competitività sul mercato di lavoro. Purtroppo, la prognosi per colmare il divario di carriera tra gli uomini è di diversi decenni, ma può essere sicuramente accorciata se si prendono le giuste misure. Perciò, invece di pensare a quale gingillo inutile comprare alla propria compagna, sorella o collega, sarebbe opportuno fare ciò che conta davvero.

autore: Adriana Fontanarosa

Basato sul: 

https://www.naszeszlaki.pl/archives/35446

https://blog.e-polish.eu/gozdzik-rajtuzki-a-moze-kawa-czyli-jak-to-bylo-8-marca/

https://isp.policja.pl/isp/aktualnosci/6990,Czy-wiesz-skad-wzial-sie-Dzien-Kobiet.html

https://muzhp.pl/pl/e/166/pierwsze-obchody-dnia-kobiet-w-polsce

Immagine di Antonino Visalli da Unsplash

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